Otoacariasi felina
trattata con l’omeopatia
Un case report
Le orecchie infestate di una gatta chiacchierina
Roberta Sguerrini
Medico Veterinario – Omeopata MODENA
Gruppo CA.RE.vet F.I.A.M.O.
sguerrini.roberta@gmail.com
SUMMARY
The clinical case appears peculiar for prescribing a remedy chosen without regard to the typical physical symptoms of the disorder. It concerns the recovery of a young cat from chronic ear parasitosis resistant to numerous topical chemical treatments. The symptoms chosen concern mainly the behavioral sphere. The remedy Lachesis mutus was prescribed and the parasitosis disappeared 3 weeks after treatment. No recurrences from otoacariasis were observed during the 2.5-year follow-up. Lachesis also improved several behavioral aspects, decreasing the level of stress and enhancing the ability to spontaneously eradicate the mite infestation.
The clinical case − written according to the CA.RE.vet FIAMO Guidelines − shows that the prescription need not be based on physical symptoms that create discomfort for the patient: the peculiar aspects and the set of clues based on anamnesis and careful observation can guide the homeopath towards a remedy with a deeper and longer-lasting action, even more effective than conventional antiparasitic.
KEYWORDS
Lachesis mutus – Case-report – Cat – Homeopathy – Veterinary Medicine – Otoacariasis – Parasites
RIASSUNTO
Il caso clinico appare peculiare per la prescrizione di un rimedio scelto senza tener conto dei sintomi fisici tipici del disturbo. Si tratta della guarigione di una giovane gatta da parassitosi cronica a carico delle orecchie, resistente a numerosi trattamenti chimici topici. I sintomi scelti riguardano principalmente la sfera comportamentale. È stato prescritto il rimedio Lachesis mutus e la parassitosi è scomparsa a distanza di 3 settimane dal trattamento. Nel corso del follow up di 2,5 anni non sono state osservate recidive da otoacariasi. Lachesis ha migliorato anche diversi aspetti comportamentali, diminuendo il livello di stress e potenziando la capacità di debellare spontaneamente l’infestazione da acari.
Il caso clinico − redatto secondo le Linee Guida CA.RE.vet FIAMO − mostra che la prescrizione non deve necessariamente basarsi sui sintomi fisici che creano disagio al paziente: gli aspetti peculiari e l’insieme degli indizi basati su anamnesi e attenta osservazione possono guidare l’omeopata verso un rimedio ad azione più profonda e duratura, persino più efficace degli antiparassitari convenzionali.
PAROLE CHIAVE
Lachesis mutus – Case-report – Gatto – Omeopatia – Medicina Veterinaria – Otoacariasi – Parassiti
INTRODUZIONE
Il case report di otoacariasi felina cronica costituisce un esempio pratico di debellamento di un’infestazione parassitaria grazie a un trattamento omeopatico. La paziente presentava caratteristiche peculiari tali da ostacolare l’efficacia degli antiparassitari specifici abitualmente impiegati in simili infestazioni e applicati più volte senza successo.
Il caso è stato redatto seguendo le Linee Guida CA.RE.vet FIAMO1.
IL CASO CLINICO
PRESENTAZIONE DEL CASO
La paziente è una gatta europea, femmina sterilizzata nata nell’agosto 2019.
La visita omeopatica è stata richiesta nel 2022 a seguito di una parassitosi auricolare che causa un’otite cronica pruriginosa, resistente a trattamenti topici con farmaci allopatici.
La gatta vive in appartamento sola con la proprietaria. Ha accesso saltuario a un’area cortiliva verde, previo guinzaglio. È alimentata con cibo commerciale e pollo cotto.
ANAMNESI
Nell’agosto 2019 la gatta è stata trovata in condizioni critiche sola in strada, a poco più di un mese d’età e ricoverata presso una struttura veterinaria. Dopo un mese di cure è stata adottata, ma non ha avuto occasione di familiarizzare con gatti o altri animali.
A 4,5 mesi d’età (dicembre 2019) ha presentato estro precoce, con manifestazioni molto intense (irrequietezza, vocalizzazioni incessanti) ed è stata eseguita ovario-isterectomia: entrambe le ovaie erano policistiche.
Fin dall’adozione permane l’otoacariasi, trattata a più riprese con antiparassitari chimici topici e mai debellata. Non viene più sottoposta a profilassi antiparassitaria esterna con prodotti spot-on poiché reagisce in modo aggressivo e diventa molto agitata e irrequieta dopo l’applicazione. È quasi impossibile darle prodotti in forma liquida, né tollera iniezioni o somministrazione di compresse. Presenta uno scolo oculare saltuario monolaterale destro, specialmente nel periodo primaverile. Soffre di periodi di flatulenza a ogni cambio di alimentazione e in genere dopo il pasto, le feci tuttavia sono ben conformate.
Dal punto di vista comportamentale è una gatta molto comunicativa, utilizza i miagolii con varie modulazioni per interagire con la proprietaria, tanto che le è stato dato il nome di Guendalina (una delle oche del cartone animato Gli Aristogatti). Viene definita “chiacchierina”.
I viaggi in auto rappresentano un evento stressante: inizia a miagolare appena messa nel trasportino e si mette ad “urlare” quasi incessantemente per l’intero tragitto, anche due ore. Una volta liberata nell’appartamento si tranquillizza e adotta la sua routine.
Non ama essere accarezzata, afferrata in qualsiasi modo, tenuta stretta. Non ama rifugiarsi sotto panni o coperte. Non ama i luoghi stretti, chiusi o bui (inclusi tunnel di gioco). Quando viene portata nel cortile sembra “pattugliare” il territorio alla ricerca di altri animali, allo scopo di aggredirli per scacciarli. Si è spesso lanciata con acuti miagolii verso cani di grande taglia e insegue eventuali gatti nei dintorni, per questo la proprietaria la fa uscire solo con guinzaglio. Presenta anche un comportamento di marcatura territoriale all’esterno: alza la coda e spruzza urina su superfici verticali come un gatto maschio intero. Pochi giorni prima della visita è stato portato in casa per poche ore un giovane gatto maschio intero. Guendalina l’ha attaccato, si è rivoltata anche contro la proprietaria che ha dovuto chiuderla in un’altra stanza.
I trattamenti acaricidi pregressi sono stati topici: piperonil-butossido e piretrina (gocce nel canale auricolare), imidacloprid e moxidectin (spot-on sulla cute), selamectina e fipronil, tutti senza successo. La proprietaria pulisce quotidianamente le orecchie da qualche settimana con gel otologico (a base di peptidi, clorexidina e Tris-EDTA).
SEGNI E SINTOMI CLINICI ALLA PRIMA VISITA
La prima visita, in data 12/03/2022 (2,5 anni di età) è effettuata a domicilio. Si rileva cerume marroncino in entrambi i condotti auricolari, con presenza di acari adulti, lieve arrossamento, senza segni di alopecia o autotraumatismo interno o esterno. Viene riferito grattamento saltuario, con occasionali scuotimenti del capo. Non ha pulicosi. Si riscontrano anche scolo oculare limpido a destra, addome rigonfio in corrispondenza della regione ombelicale con anse intestinali dilatate. Al mio ingresso nella stanza la gatta si presenta immediatamente e inizia a miagolare. Non tollera di essere afferrata, di essere presa in braccio o bloccata per dorso o spalle, nemmeno dalla proprietaria. La visita e il prelievo di campione ceruminoso dalle orecchie sono possibili con approccio gentile e senza costrizioni, sfruttando la sua curiosità. Si frappone spesso tra me e la proprietaria, richiama l’attenzione mentre parliamo, salta sul tavolo per strusciarsi contro mani e oggetti, miagola finché la proprietaria non la fa giocare con una pallina o non le parla, o non le propone un piccolo pasto.
L’analisi microscopica a fresco del campione conferma la presenza di acari Otodectes spp. (uova e adulti). L’infestazione è elevata (1-2 uova per campo microscopico a 40X). La mancata risposta ai numerosi trattamenti con antiparassitari chimici rende poco probabile una risoluzione del caso con ulteriori trattamenti convenzionali.
METODOLOGIA DELLA RACCOLTA DEL CASO
L’analisi del caso è stata effettuata secondo il modello del Cono proposto da Kent e i sintomi sono stati ordinati secondo una gerarchia (sintomi mentali, generali, locali, modalità)2.
Sono stati individuati gli eventi scatenanti (ailments) che causavano un disagio nella gatta e sono state selezionate solo le condizioni che inducevano un aggravamento temporaneo (sintomi legati al pasto, alla presenza di animali, alla chiusura in trasportino e viaggio). È stato stilato un elenco di sintomi mentali che descrivono le peculiarità caratteriali (sospetto, avversione ad animali, ansia e desiderio di pattugliare il territorio, possessività e gelosia, carica aggressiva, marcatura, capacità comunicative, richiesta di attenzione, tendenza al controllo) e sono stati scelti solo quelli più significativi, tradotti poi in linguaggio repertoriale.
Dal punto di vista patologico non viene considerata la parassitosi, in quanto il problema sembra legato a una persistenza dovuta alla mancata azione acaricida da parte dei farmaci, come approfondito successivamente nella Discussione. Come unico aspetto patologico è stata considerata la flatulenza.

REPERTORIZZAZIONE
Per la repertorizzazione viene utilizzato il software RadarOpus, Repertorio Synthesis Treasure Edition Italian (F. Schroyens). La somma di sintomi e gradi viene considerata.
Prima repertorizzazione, marzo 2022.
prima prescrizione
12 marzo 2022. Si prescrive Lachesis mutus (o muta) 200 CH in globuli, 1/3 del tubo dose sciolto in 1 ml di acqua, somministrazione a digiuno in dose unica. Si prescrive pulizia dei canali auricolari con l’abituale gel otologico una volta a settimana. Si prescrive ciclo con 3 tipi di fermenti lattici in successione, per 2 mesi totali.
FOLLOW UP
15/03/2022: 1a dose di Lachesis
19/03/2022: In casa viene introdotto di nuovo l’altro gatto intero. Guendalina ringhia e soffia senza attaccarlo e si lascia avvicinare da lui fino a una distanza di 40 cm. (miglioramento). Il gatto viene tuttavia portato via.
28/03/2022: La proprietaria decide di applicare uno spot-on con selamectina (già somministrato in precedenza ma senza alcun risultato efficace sull’otoacariasi) per timore che l’altro gatto abbia disseminato pulci in casa. A seguito dello spot-on il giorno dopo l’occhio destro è chiuso, poi lacrima ed è rosso, con scolo denso e chiaro (nuovo sintomo, reazione esonerativa dovuta al prodotto chimico). Nonostante sia stato dato l’antiparassitario, che ha scatenato violenti sintomi reattivi locali, l’infestazione persiste. Si prescrivono collirio (a base di Euphrasia e Chamomilla 3 DH) e acido ialuronico topico per 5 giorni.
02/04/2022: La proprietaria tenta un viaggio sperimentale di poche centinaia di metri in auto con la gatta, che urla tantissimo (aggravamento del sintomo). Il prurito è ancora presente in modo lieve e poiché si teme che lo stress da antiparassitario chimico possa aver interferito con l’azione del rimedio, si prescrive la ripetizione di una dose di Lachesis 200 CH, con la stessa posologia precedente.
03/04/2022: Durante la notte la gatta è stata agitatissima, miagolava come quando era in estro, poi in 3 giorni si è calmata (ritorno di un vecchio sintomo, risalente al periodo pre-sterilizzazione). Ha urinato più del solito (nuovo sintomo, correlato allo stato emozionale).
08/04/2022: Visita di controllo a domicilio.
Si riferisce che: Ieri aveva davanti 4 cani, miagolava e li provocava, quando uno dei cani ha ringhiato lei se ne è andata. (miglioramento). Ora, mentre gioca con la proprietaria, tenta di fare agguati di aggressione anche mirando alla faccia (variazione del sintomo, con aggravamento). L’addome appare meno gonfio sui fianchi ed è morbido, non si segnala flatulenza (miglioramento). La cura con fermenti lattici non è stata effettuata, a causa della riluttanza a ricevere compresse. Le orecchie non prudono più da giorni (miglioramento), presentano pochissimo cerume marrone (miglioramento). Non vi è nessun segno di acari (osservazione a fresco di un campione al microscopio).
La gatta ora non miagola quasi mai. Si lascia afferrare senza reagire molto (miglioramento), si lascia manipolare poi si va a nascondere sotto una poltrona. Non richiama con insistenza l’attenzione della proprietaria (miglioramento). L’impressione generale è che sia più serena e meno stressata dalla necessità di mantenere il controllo sul territorio e sugli umani.
Prescrivo solo pulizia delle orecchie a giorni alterni con prodotto otologico a base di Calendula e con gel otologico negli altri giorni, per una settimana, poi pulizia una volta a settimana nei mesi a venire.
24/04/2022: La gatta ha ripreso a fare i miagolii acuti come quando era in estro, esclusivamente se la proprietaria è in un’altra stanza (ritorno di vecchio sintomo). Tale situazione dura una sola notte poi si risolve spontaneamente. Inoltre ha ripreso a “chiacchierare” e a fare richiami insistenti per ottenere attenzione (ritorno di sintomo recente).
29/04/2022: Visita a domicilio.
La gatta non mostra più alcun sintomo da otite parassitaria (guarigione clinica).
Poiché si teme una recidiva a causa dell’esposizione costante ai parassiti, si prescrive Lachesis 6 LM gocce 18% vol., 2 gocce diluite al mattino a digiuno e in plus per 1 mese.
ULTIMO FOLLOW UP NOTO
Nel corso dei successivi controlli (a cadenza semestrale, fino a ottobre 2024) nei 2,5 anni di follow up non sono più stati isolati acari nelle orecchie. Saltuariamente è stata osservata la comparsa di scarso cerume scuro, generalmente associato a lieve prurito e a scolo oculare monolaterale di breve durata (1-2 giorni). I sintomi sono stati osservati in concomitanza con cambiamenti atmosferici (specialmente vento freddo). In tali casi si è resa talvolta necessaria la ripetizione del rimedio Lach., in potenza LM (ultradiluito: 1 goccia in 100 ml di acqua, mescolare e somministrare 2 gocce di soluzione) con risoluzione rapida. La gatta attualmente riesce a convivere con un giovane gatto affetto da vescica paralitica e da alcuni problemi di socializzazione. Ama inoltre entrare in tunnel di gioco o infilarsi sotto letti e poltrone, azioni che evitava precedentemente alla cura.
RISULTATI
Gli acari e le uova, molto numerosi alla prima visita, erano del tutto assenti a distanza di 3 settimane dal trattamento. I sintomi topici da parassitosi sono scomparsi. L’esame microscopico del sedimento auricolare non ha più individuato, nei 2,5 anni di follow up, la presenza di parassiti nonostante la continua esposizione (accesso ad aree verdi, contatto con gatti infestati).
DISCUSSIONE
Il caso di Guendalina risulta interessante per la scelta dei sintomi che hanno permesso di individuare un rimedio non strettamente legato a problemi di parassitosi esterna. I limiti del caso sono dovuti all’impossibilità di verificare se si fosse instaurata una resistenza multipla della popolazione di acari agli antiparassitari di sintesi. Dal punto di vista metodologico, la scelta dei sintomi è ricaduta principalmente su quelli della sfera mentale (osservazioni comportamentali), espressioni delle caratteristiche peculiari della paziente. I sintomi patologici locali indotti dalla parassitosi (prurito, cerume, scuotimento della testa) rappresentavano solo un’espressione secondaria di reazione agli acari, di tipo esonerativo/reattivo, senza modalità né peculiarità e pertanto poco utili nella scelta di un rimedio. I sintomi intestinali (flatulenza, aggravata dopo pasto) sono stati inclusi perché persistenti anche dopo cambi di alimentazione e dopo un miglioramento della qualità del cibo.
È stato ricavato un quadro sintomatologico che rispecchiava gli aspetti rari, strani e peculiari di un soggetto in condizioni di stress (ipervigilanza, controllo del territorio), con atteggiamenti non giustificati da esperienze pregresse o da pressioni esterne.
Dalla Repertorizzazione sono emersi diversi rimedi caratterizzati da impulsività, violenza e intolleranza e che non sono stati scelti per varie ragioni. In diagnosi differenziale Hyosciamus e Stramonium sono stati esclusi perché la paziente non presenta un quadro profondo di sospettosità, violenza improvvisa e immotivata (anche verso gli umani). Per Nux vomica non sussiste un quadro di legame con il cibo, problemi gastrici o dominanza verso la proprietaria.
Di Lycopodium manca l’aspetto di “vigliaccheria” e sottomissione, inoltre i sintomi enterici – al 3° grado per tale rimedio – sono stati considerati marginali rispetto al quadro mentale.
Staphysagria copre diversi aspetti comportamentali correlati alla possessività, all’ira, alla soppressione dell’impulso sessuale molto pronunciato, all’insofferenza del cambio di routine, tuttavia manca di quella sfumatura “seduttiva” e di quella fiduciosa curiosità che la paziente mostrava verso umani estranei (forse riconosciuti come conspecifici!).
Lach. copre tutte le voci repertoriali.
Grandgeorge3 afferma che “Lachesis mutus è un rimedio della “testa con pidocchi”. Vi sono bambini che non riescono a sbarazzarsi di questi “deliziosi” parassiti”. Nel Repertorio di Pitcairn4 Lach. compare al 1° grado alla voce SKIN, Lousiness (attracts parasites). Il sintomo di “gelosia” tipico di Lach. viene interpretato come una difesa estrema dei confini territoriali, un’aggressività verso gatti portati in casa, una continua richiesta di attenzioni e di controllo verso la proprietaria. Tipici di Lach. sono altri aspetti non considerati nella repertorizzazione e manifestati dalla paziente: la difficoltà a somministrare liquidi, l’insofferenza alla costrizione fisica, una storia di abbandono. La prescrizione della 200 CH, poi ripetuta a causa di interferenza da antiparassitario chimico, si è mostrata risolutiva per la parassitosi sebbene abbia innescato un ritorno di vecchi sintomi mentali piuttosto marcato (urla e agitazione come durante l’estro, insofferenza al viaggio, aggressività). La successiva prescrizione delle LM, effettuata per prevenire recidive dell’infestazione, ha permesso di gestire con un certo margine di sicurezza l’ipersensibilità al rimedio sulla sfera mentale. Il punteggio di valutazione secondo il MONARCH5 ha prodotto un risultato pari a 13 (massima correlazione tra rimedio e miglioramento del paziente).
Il caso clinico di Guendalina appare peculiare per la guarigione dalla parassitosi cronica, resistente a molteplici trattamenti chimici con molecole diverse, a seguito della prescrizione di un rimedio scelto senza tener conto dei sintomi fisici tipici del disturbo. La massiva infestazione da acari, che non induceva sorprendentemente prurito intenso, non rispecchiava l’equilibrio ospite-parassita che spesso si osserva nei gatti liberi ed era una conseguenza dello stress cui era sottoposta la gatta. Era necessario intervenire sulle cause a monte del problema di infestazione, come specificato nel paragrafo 189 dell’Organon6. Lachesis ha agito positivamente sull’atteggiamento ansioso e sospettoso verso altri animali, sulla continua richiesta di attenzioni e sulla possessività nei confronti della proprietaria, tutti indici di miglioramento a fini prognostici, secondo i paragrafi 200 e 253 dell’Organon6.
CONCLUSIONI
L’assenza di fattori esterni di ostacolo alla cura e la compliance della proprietaria hanno permesso al rimedio prescritto di agire rapidamente e in profondità. Ne sono state potenziate le capacità di adattamento a cambiamenti della routine, tanto da consentire l’inserimento in famiglia di un altro gatto. Il valore aggiunto di tale guarigione risiede nell’efficacia del trattamento omeopatico laddove i trattamenti chimici elettivi per parassitosi sono stati effettuati ripetutamente, secondo i protocolli standard ma senza produrre risultati.
ll caso clinico mostra che la prescrizione non deve necessariamente basarsi su sintomi fisici che creano disagio al paziente: gli aspetti peculiari e l’insieme degli indizi basati su anamnesi e attenta osservazione, secondo la legge di similitudine, possono guidare l’omeopata verso un rimedio ad azione più profonda e duratura.
RINGRAZIAMENTI
Si ringraziano i membri del gruppo CA.RE.vet FIAMO per il supporto.
BIBLIOGRAFIA
- Gruppo CA.Re.vet FIAMO, Sguerrini R et al., Scrivere bene e valorizzare il case report veterinario omeopatico: una proposta di linee guida, Atti XX° Congresso FIAMO, Roma, marzo 2024.
- Endrizzi C, Mezzera S, Introduzione all’Omeopatia, Associazione Lycopodium, 2003.
- Grandgeorge Didier, Lo Spirito del Rimedio, Lachesis muta.
- Pitcairn R., New World Veterinary Repertory.
- Lamba CD, Gupta VK, van Haselen R et al, Evaluation of the Modified Naranjo Criteria for Assessing Causal Attribution of Clinical Outcome to Homeopathic Intervention as Presented in Case Reports, Homeopathy, vol. 109, 2020.
- Hahnemann S, Organon – Dell’arte del guarire, RED Edizioni, 2006.
- Griffin, CE, Otite esterna e otite media, in: Griffin CE, Kwochka KW e MacDonald JM,“Terapia dermatologica veterinaria”, Edizione Italiana a cura di Noli C., UTET, 1995.
- Guaguère E., Dermatosi parassitarie, in: Guaguère E., Prélaud P., “Guida pratica di dermatologia felina”, MERIAL, 1999.
CONSENSO
Il materiale viene pubblicato previo consenso scritto del proprietario.
FOCUS SULL’OTOACARIASI
L’otite esterna sostenuta da acari, definita anche otoacariasi, rogna auricolare o rogna otodettica, è sostenuta nel gatto in più del 50% dei casi da Otodectes cynotis (7).
Il parassita vive principalmente nel condotto uditivo esterno e più raramente sulla testa (con interessamento del padiglione auricolare esterno e aree limitrofe), collo e corpo.
L’infestazione si verifica spesso nel periodo neonatale e la parassitosi è endemica, molto contagiosa e non ospite-specifica.
La rogna otodettica è caratterizzata da otite eritematosa, ceruminosa, con prurito intenso e lesioni auto-indotte. Il trattamento prevede l’utilizzo di principi attivi quali piperonil-butossido, piretrine, imidacloprid, moxidectin, amitraz, fipronil, ivermectina o selamectina applicati con regolarità e pulizia del canale auricolare (8), spesso per diverse settimane.
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