Dismenorrea e anemia

Traduzione e redazione a cura di Anna Fontebuoni Biologa
anna.fontebuoni@gmail.com

Dismenorrea e anemia

di William P. Wesselhoeft

Quella dei Wesselhoeft è stata una dinastia medica durata sei
generazioni. Nel 1842, Wilhelm, omeopata e idroterapista, si
trasferì dalla Germania a Boston e fu uno dei pionieri dell’O-
meopatia americana. Il figlio William Palmer (1835-1909) fu
omeopata e insegnante di Malattie croniche presso la Facoltà di
Medicina della Boston University.

Presento questo caso non tanto per la difficoltà o complessità della scelta dei rimedi omeopatici indicati, quanto per dimostrare l’importanza di lasciare libera la forza vitale di svolgere il proprio lavoro in una direzione curativa sotto l’influenza e la guida di sostanze ad alte potenze e veramente omeopatiche, senza interferenze da parte di ripetizioni della stessa sostanza o di altri rimedi (adatti a risolvere sintomi acuti e probabilmente dolorosi), purché migliorino le condizioni generali del paziente.

Nel trattamento delle malattie croniche, ripetere di frequente un rimedio ad alta potenza e veramente omeopatico è peggio che prescrivere al paziente rimedi scelti scorrettamente.

Il grande, e fatale, errore è spesso pensare e immaginare che sia la sostanza in sé a compiere il meraviglioso lavoro. Ancora molti omeopati credono nell’azione meccanica del rimedio e sono convinti che, se nel giro di due settimane o un mese si è ottenuto un buon risultato, si può migliorare ancor di più la situazione con un’altra spinta nella stessa direzione. Nel frattempo, la forza vitale si impegna al massimo e una seconda spinta la può turbare al punto che cala o si ribella all’inutile stimolo. Dimentichiamo che il rimedio è solo un agente, scelto secondo la legge della natura a orientare le forze vitali verso la guarigione e che, quando viene data una direzione, l’organismo intero vi risponde e cerca di fare del suo meglio.

A volte il sistema di non ripetere il rimedio fa tornare i vecchi sintomi latenti, o per un certo periodo, sintomi completamente nuovi. È qui che si rivela la vera arte della presa e della gestione del caso: ripetere, cambiare o aspettare?

È inutile stabilire una teoria sulla durata di azione di una sostanza altamente diluita e dinamizzata. Non c’è peggior errore contro la filosofia dell’Omeopatia che abituarsi a pensare che l’azione di Chamomilla abbia effetto solo per qualche ora, quindi vada ripetuta, senza pensare che potrebbe aver concluso la sua azione, oppure che una dose di Silicea debba durare sei settimane o comunque un determinato periodo. Ad agire non è sempre la forza vitale sotto la direzione del rimedio e l’effetto non ha una precisa “durata d’azione” di ore, giorni o settimane.

C.M., 20 anni, capelli castani, viso e labbra estremamente pallidi. La pelle del viso ha un aspetto particolarmente sudicio.

È stata malata e impossibilitata a lavorare per due anni. Ha iniziato ad avvertire una debolezza nello stomaco e gradualmente ha perso colore.

Per due anni ha assunto chinino, ferro e whisky, ma continua ad essere molto indebolita. Quando è entrata nel mio ambulatorio, era così esausta che ha dovuto stendersi e ha accusato palpitazioni e dispnea.

L’esame della congiuntiva, delle mucose delle labbra, bocca e fauci mostra un estremo pallore.

Per molti anni ha lavorato in una filanda dove doveva salire otto rampe di scale. Ha svolto il lavoro senza problemi finché un giorno, salendo, ha avuto un attacco di stanchezza e palpitazioni e non è più riuscita a svolgere il proprio lavoro.

Zolfo (S)

Necropoli di Sousse (Tunisia). Pesatura dei lingotti di zolfo

Oltre a questi disturbi, si lamenta di un senso di languore e mancamento alla bocca dello stomaco, specialmente verso le ore centrali della giornata. Per un po’ la sensazione è stata alleviata da whisky, che ha assunto tutti i giorni. In altri momenti della giornata sta meglio mangiando.

Appetito scarso, desiderio di cibi acidi, beve ogni giorno una tisana a base di erbe lassative per favorire il transito intestinale.

Ha sete e desidera acqua acidulata.

Le mestruazioni sono sempre in ritardo, a volte a intervalli di cinque mesi.

Menarca a 14 anni.

Prima delle mestruazioni ha sempre sofferto di dolori e di leucorrea irritante per due o tre giorni.

Durante il ciclo prova un forte dolore sordo al bacino, regioni lombare e sacrale, accompagnato da una sensazione di abbassamento dei visceri addominali quando sta in piedi.

A volte nausea e vomito per tre giorni.

Il dolore alla schiena e al bacino e la sensazione di splancnoptosi sono presenti una settimana prima e una dopo le mestruazioni. Durante le altre due settimane non prova alcun dolore. Se le mestruazioni si prolungano, avverte un dolore pulsante alla sommità del capo.

Due giorni prima si gonfiano le caviglie.

Il sangue mestruale è acquoso e non tinge molto.

Di solito dorme bene, ma spesso si sveglia con crampi ai polpacci.

Dorme con le mani sul capo.

La mattina si sveglia stanca e stremata, dopo pranzo è debole e svogliata, mentre di sera sta meglio.

Desidera aria fresca.

Da piccola ha avuto una grave crosta lattea sul capo e sul viso, che è scomparsa con l’uso costante di pomate a base di zolfo o tiglio. A quattro-cinque anni era piena di foruncoli.

Dopo aver esaminato e paragonato numerosi rimedi, ho deciso di iniziare il trattamento con Sulphur. Ero abbastanza sicuro che un caso così psorico richiedesse una sequenza, probabilmente lunga, di rimedi scelti attentamente. Fortunatamente ero in errore.

Il 7 settembre le ho prescritto una dose di Sulphur CM sciolta in 4 cucchiai di acqua (1 cucchiaio mattina e sera).

21 settembre

Si sente in generale molto meglio.

Una settimana dopo essere stata qui, ha notato una leggera leucorrea non irritante e i sintomi premonitori delle mestruazioni, che tuttavia non sono comparse.

La mattina si risveglia molto più riposata, non ha più crampi ai polpacci.

Non ha più sete.

È molto preoccupata per un’acne ruvida che le è comparsa sul viso e foruncoli pruriginosi sulla schiena. Le ho dato Saccharum lactis.

19 ottobre.

Continua a migliorare. Niente leucorrea. Niente mestruazioni, ma ogni tanto le sembra che stiano per arrivare. Ancor più eruzioni sul viso, schiena e spalle. Grosse afte profonde in bocca e sulla lingua, estremamente dolorose. Ora riesce facilmente a salire le otto rampe di scale e ha ripreso a lavorare. Le ho dato Sacch-l.

16 novembre

Il miglioramento continua regolarmente. Al lavoro va tutto bene.  Il viso e le labbra hanno ripreso colore. Le eruzioni del viso e del dorso sono scomparse, come pure l’aspetto sporco della pelle. Non ha più afte. Il 26 ottobre aveva avuto le mestruazioni, di colore normale senza dolori o nausea. Ha un bell’aspetto e colorito, l’acne è quasi scomparsa, tranne qualche foruncolo sulla fronte.

15 gennaio

A Natale ha avuto una comune influenza, con brividi e forti dolori di schiena e di testa. È rimasta a letto qualche giorno, non ha preso farmaci perché ha paura dei dottori! Le mestruazioni sono comparse dopo 35 giorni: scarse, di colore normale, senza dolori. Le eruzioni sul viso sono scomparse. Si sente ancora debole per l’influenza e molto meglio all’aperto. Le ho prescritto una dose di Pulsatilla.

5 giugno

Si sente molto bene. Ha le guance rosate e sembra il ritratto della salute. A febbraio, marzo, aprile e maggio ha avuto mestruazioni regolari senza dolori. Dice di non essersi mai sentita meglio.

Rivedendo il caso, ho notato:

La dose unica di Sulphur CM ha instradato la forza vitale della paziente verso la salute. Sono stati necessari 120 giorni, perché era stata disturbata dal contagio con l’epidemia influenzale. È bastata una dose unica di Pulsatilla perché completasse la guarigione.

Il terribile dolore e sofferenza provocati dalle ulcerazioni aftoidi della bocca non l’ha ostacolata perché, come per la pelle, ha alleviato i disturbi interni profondi.

da The Bureau of Homoeopathics by Clarence William Butler, 1924
http://homeoint.org/hompath/articles/36.html

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