Massimo Mangialavori
Medico Chirurgo – Omeopata CASTEL DEL PIANO (GR)
mangialavori@mac.com

Senecio aureus
Un caso clinico
SUMMARY
Thirty-six-year-old woman diagnosed with auto-immune thyroiditis who at first consultation complains of a particularly melancholic condition manifested mainly by hypersomnia, which in her opinion began after the first delivery.
In the previous medical history appear: cholecystectomy for biliary stones and preceded by recurrent episodes of colic pain. Three non-term pregnancies followed by two more very difficult ones. A headache, probably related to chronic sinusitis. Dysmenorrhea and menorrhagia present since menarche and never seriously addressed.
For the past few years, the patient still complains of an urticarial rash, which she says appears at times of high emotional tension.
KEYWORDS
Compulsive sports activity, severe asthenia, non-term pregnancies, dysmenorrhea, metrorrhagia, chronic headache, urticarial eruptions, melancholia.
RIASSUNTO
Donna di 36 anni con diagnosi di tiroidite autoimmune che alla prima consultazione lamenta una condizione di particolare melanconia che si manifesta soprattutto con una ipersonnia, a suo avviso cominciata dopo il primo parto.
Nella pregressa storia clinica compaiono: colecistectomia per calcolosi biliare e preceduta da ricorrenti episodi di dolore colico. Tre gravidanze non a termine seguite da altre due molto difficili. Una cefalea, probabilmente legata a una sinusite cronica. Dismenorrea e menorragia presenti dal menarca e mai affrontate seriamente.
Da qualche anno la paziente accusa ancora un’eruzione orticarioide che, a suo dire, compare in momenti di forte tensione emotiva.
PAROLE CHIAVE
Attività sportiva compulsiva, forte astenia, gravidanze non a termine, dismenorrea, metrorragia, cefalea cronica, eruzioni orticarioidi, melanconia.
Senecio aureus e le Asteracee
INTRODUZIONE
Packera aurea, una pianta della famiglia delle Asteraceae, è stata rinominata in onore di John George Packer (1929-2019), un botanico dell’Alberta specializzato nella flora delle regioni artiche e alpine. Questa pianta era precedentemente conosciuta come Senecio aureus, un nome usato da Plinio, derivato dal latino senex, vecchio, a causa dei sottili peli bianchi presenti sui semi, e aureus ovviamente dorato. Il nome comune “golden groundsel” deriva probabilmente dall’antico inglese gundæswelgiæ. Gund significa “pus”, mentre swelgan significa “ingoiare”, a testimonianza della sua lunga storia di utilizzo come impacco per estrarre il pus dalle ferite.
Gli eclettici chiamavano questa pianta “radice della vita”, poiché veniva utilizzata come tonico uterino. La prima sperimentazione fu condotta da Standley Small con tintura, su se stesso e su un altro uomo nel 1865.
Packera aurea è una pianta perenne a cespuglio con foglie basali lucide a forma di cuore. Queste sono di colore verde scuro sopra e viola sotto. A fine maggio o inizio giugno, grappoli di margherite giallo dorato spuntano dal fogliame, su steli robusti alti 30-90 cm. Ogni “margherita” è composta da fiori discoformi circondati da 6-16 fiori ligulati gialli. Questi maturano in frutti con un solo seme e ciuffi di peli bianchi, comuni ai cardi e ai denti di leone. La radice è orizzontale, con corteccia nera, e colonizza facilmente, creando nel tempo un effetto tappezzante.
La Packera aurea cresce sulle rive dei torrenti e nelle zone umide paludose basse in tutto il nord e l’ovest degli Stati Uniti. La radice e l’erba intera sono utilizzate in medicina dagli indiani d’America per il ritardo delle mestruazioni, i dolori del travaglio, le complicazioni del parto e i sintomi della menopausa. Favorisce il flusso mestruale, rafforza gli organi riproduttivi e funge da contraccettivo naturale. È un tonico e un astringente.
Diverse specie di ragwort sono state utilizzate per l’infiammazione degli occhi, nel trattamento di ulcere cancerose, reumatismi, sciatica e gotta.
La pianta contiene pirrolizidina, un alcaloide epatotossico. Questo alcaloide, comune nelle piante della famiglia delle Asteraceae, ha una funzione difensiva contro gli insetti predatori. È diffusa la credenza che l’inalazione di un solo seme di senecio dorato sia sufficiente per uccidere un cavallo.
Il caso di Irene
Legenda:
Il testo sottolineato, nella mia esperienza, si riferisce a sintomi comuni ai rimedi simili ad Arnica montana.
Il testo in grassetto si riferisce a sintomi più specifici di Senecio aureus.
Gli asterischi “*” si riferiscono a qualcosa di riportato spontaneamente, più asterischi sottolineano l’intensità con cui viene riferita quella frase.
Questo simbolo “§” si riferisce a un mio intervento per invitare la paziente a proseguire nel suo discorso.
Il TESTO INTERAMENTE MAIUSCOLO significa che la paziente ha alzato chiaramente il tono della voce.
Irene, 36 anni, sembra una donna così desiderosa di mostrare la sua sportività da presentarsi in studio in una tuta da ginnastica, curiosamente, però, ne ha scelta una particolare: un modello vintage con il cappuccio, la grande tasca anteriore e i pantaloni molto larghi. Simile a quella del primo film Rocky.
Resto colpito dalla sua età anagrafica in quanto avrei scommesso avesse dieci anni di più: l’espressione è davvero affaticata, il colorito pallido, le gote sono congeste, la cute molto secca.
Irene arriva da lontano accompagnata dai suoi due bambini, ma entra in studio da sola, dando per scontato che la segretaria debba occuparsi di loro, come se fossero amiche da lungo tempo. Prima ancora che io finisca di raccogliere i suoi dati anagrafici mi dice subito di dovere perdere peso, quando è proprio evidente il contrario. La sua esposizione è curiosamente altalenante: veloce e sbrigativa in certi momenti e subito dopo lenta, ponderata, con lunghe pause di silenzio come per dare particolare enfasi a quanto mi comunica; parla un ottimo italiano, tanto da obbligarmi a riconoscere il mio banale pregiudizio, avendo immaginato che fosse una professoressa.
Irene resta seduta nella stessa posizione, quasi immobile, per tutta la durata della consultazione, mantiene saldi i braccioli della poltroncina girandola in modo da non restarmi di fronte, non fa nemmeno in tempo a sedersi che parte subito a raffica:
** “Non sono più la donna che ero: mi è uscita questa tiroide con il primo parto (5 anni prima, ndr)… 3 mesi dopo quel terribile parto…
§ Sono sempre stata bene e poi sono comparse quelle palpitazioni e il medico ha visto subito il collo gonfio e io che mi sentivo troppo stanca… fatti gli esami la diagnosi è stata una TIROIDITE. Prima feci il Ketoprofene e poca Levotiroxina… e poi ho interrotto perché mi ingrossavo come una palla e non mi riconoscevo più guardandomi allo specchio…
§ Mi guardavo e mi sentivo imbruttita come una… non mi viene il termine… anche ora davanti allo specchio mi vedo che non sono io: tutta grossa!
Poi 2 anni fa, dopo il secondo parto, mi hanno fatto fare i controlli e mi hanno dato ancora il Ketoprofene… ma in poco tempo ero aumentata 10 chili e avevo dolori dappertutto e mi si era alterato tutto il metabolismo. Con una depressione terribile.
Ho ricominciato con la Levotiroxina e ora ne prendo 75 microgrammi al giorno.
Non le ho detto che ho avuto 3 aborti prima… § mi volevano fare il cerchiaggio tutte le volte… ma a me non va di avere addosso certa roba… se veniva, veniva… altrimenti era lo stesso…
§ Poi mio marito ha insistito tanto… e così dopo il terzo aborto abbiamo deciso che avrei riprovato…
E allora mi sono impegnata per bene”.
Detto questo resta in silenzio.
Le chiedo cosa intenda per impegnata per bene, ma Irene non risponde, continua a guardare altrove e cambia argomento:
** “Pochi mesi fa sono stata alle Canarie e lì non ho preso niente: stavo bene e camminavo tantissimo…
§ Secondo me non è stato il clima marittimo, ma l’essermi allontanata da casa…”
Domando chiarimenti in merito, visto che Irene resta ancora in silenzio:
*** “Ho il più grande (5 anni, ndr) che non va d’accordo con il più piccolo (2 anni, ndr) e si picchiano sempre… è tutto un urlo in casa. Fuori casa si lavora…
§ Ho una bellissima famiglia (?) ma c’è sempre da trafficare…”.
Resto interdetto da questa affermazione e chiedo ancora chiarimenti, Irene riprende a parlare così veloce che mi è difficile seguirla mentre scrivo:
*** “Non ho più un momento per la mia vita privata. Prima facevo molto sport e mi dedicavo a tante altre cose… ma la famiglia IMPONE certi stili di vita, che non sono sempre facili da accettare e che in certi momenti possono anche limitarti l’esistenza…”.
Dopo un’altra pausa le domando cosa riesca a fare ora al posto dell’attività sportiva:
** “Io dormo e mi piace sognare: è la mia ricarica quando non posso fare altro.
§ Dico a TUTTI di stare buoni e zitti… ma sa… con 2 bambini…”.
Dopo un’altra pausa continua spontaneamente:
*** “Ho sempre dormito molto: mi piace proprio… ma adesso è una necessità fisica.
Ho degli orari sballati perché faccio i turni in fabbrica e cambio orario ogni settimana.
Ma tutto sommato mi fa piacere perché così riesco a conciliare di più a casa…”.
Chiedo chiarimenti e Irene riprende con una breve raffica:
** “Riesco a stare con i miei figli e a fare attività.
Me li porto con me anche in bicicletta: uno davanti e l’altro dietro… così posso continuare un po’ di movimento… e poi faccio anche più fatica perché oltre al mio c’è anche il loro peso.
Quando ero in forma acuta dormivo sempre. Adesso sento che mi stanco di più… ma mi è anche aumentato il lavoro: oltre al lavoro in fabbrica e mio marito, ci sono anche questi due…”.
Le domando come si senta quando non dorme a sufficienza:
** “Divento molto irritabile se non dormo…”.
Dopo un’altra lunga pausa le domando qualcosa sulla qualità del sonno e Irene risponde lentamente:
** “Dormo e sogno molto: soprattutto durante il periodo mestruale.
Penso che sia una forma di scarica anche a livello mentale: per questo ho bisogno di dormire e di sognare tanto… ci tengo moltissimo alla mia lucidità!
§ Sogno quasi sempre viaggi… viaggi che mi costano uno sforzo tremendo, ma che poi mi danno soddisfazione.
Io amo quando sento il mio corpo funzionare a dovere… è lo stesso piacere di un meccanico che sente il rombo perfetto della sua macchina da corsa…
Mio marito è un appassionato di motori e corre in go-kart… lo posso capire quando sente il motore che gira perfetto e poi si eccita.
§ Altre volte sono combattimenti… come dei duelli… e anche lì mi diverto a saltare e fare piroette come in certi film d’azione…”.
Irene si chiude ancora e dopo una nuova pausa le chiedo se ci sia altro che vuole dirmi:
*** “Fumo molto… non glielo dico quanto… si accontenti.
Cerco di limitarmi ma non riesco. Ho molto catarro in gola che mi dà fastidio”.
Le domando se ricorda come iniziò a fumare.
Nuova raffica:
** “La prima sigaretta credevo di morire… mi girava tutto intorno e mi veniva il vomito, ma poi ho insistito… avrò avuto 15 anni… ma dentro di me ero già molto più cresciuta.
Mi hanno detto che è per questo motivo che soffro di mal di testa. Ma io non credo… mi ricordo che mia madre mi portava dal medico per questo motivo già da piccola…”.
Le chiedo se abbia fatto o se faccia qualcosa per questo disturbo:
** “Ormai ci ho rinunciato: IO I DOLORI LI IGNORO FINCHE’ POSSO…
Non sono una di quelle che si fa abbattere… e poi anche se ho male io vado lo stesso fino a che posso… non mi faccio sopraffare dal male fisico…”.
Domando cosa intenda per male fisico, lei risponde molto stizzita e riprende la sua tachilalia:
**** “Non so dirle con precisione… perché io non ci bado molto ai mali…
So con certezza che da quando ho avuto… da quando sono diventata signorina (intende dal menarca in poi, ndr)… le cose si sono fatte molto più serie.
Prima era qualcosa di occasionale e poi è diventato un appuntamento fisso, almeno 2 volte al mese: con l’ovulazione e prima del ciclo.
§ È un dolore che potrei definire intenso, ma io vado lo stesso…
§ Mi fa male la fronte e poi dietro (occipite, ndr)… § come se mi dovesse esplodere la testa…
Se è molto forte faccio fatica a concentrarmi, con il mio lavoro non ho bisogno di molta concentrazione… ma come torno a casa è tutta un’altra cosa.
Anche quando devo andare in bicicletta non devo pensare e quindi non mi dà fastidio…
§ Il mio medico credeva fosse un fatto ormonale, ma a me viene sempre un raffreddore quando ce l’ho e penso che sia una sinusite. Ho fatto gli esami e non risulta nulla, ma a me fa male la fronte prima di tutto e poi ogni volta mi scarica il naso, come se avessi un forte raffreddore. Se scarico molto bene, poi mi sento meglio, come quando mi viene il ciclo.
Se partono subito bene (intende le mestruazioni, ndr) poi non ho un gran dolore…
Sono andata al centro cefalee e mi volevano imbottire di medicine e io non ho troppa simpatia per farmaci e dottori.
Così ho lasciato stare. Me lo tengo e, se mi fa troppo male, vado a letto…”.
Domando qualcosa sul ciclo mestruale e pare che Irene sembri quasi divertirsi a testare la mia capacità di seguirla scrivendo:
*** “Il ciclo è sempre stato un grosso problema.
§ Un dolore che… sento bene le ovaie che mi tirano…
E poi mi viene sempre come una forma di cistite…
A proposito… anche con il male di testa, se il dolore è forte, mi brucia a urinare… ma anche lì ho fatto gli esami e la mia vescica non ha niente: quei medici (usa un tono molto svalutante, ndr) dicono che sono solo un po’ debole a tenere l’urina… e che devo fare degli esercizi…
§ Il ciclo è sempre molto lungo (emorragico, ndr) e le mestruazioni mi sono venute in ritardo (menarca ritardato, ndr).
§ Il ginecologo diceva che avevo un fisico da maschio e che avevo troppi muscoli § allora facevo pallavolo a livello agonistico, sono diventata quasi da subito il capitano della squadra… e così mia madre mi ha fatto smettere.
Ma mio padre era contrario per fortuna: così ho cominciato con la bicicletta da corsa.
§ Non sono mai state regolari e poi devo stare attenta a non prendere freddo, come a non fare il bagno, se no mi si bloccano anche per 2-3 giorni.
Era una grossa scocciatura al mare… io volevo approfittarne per nuotare e stare in acqua come tutti… e invece no…”.
Dopo una lunga pausa le domando qualcosa sul suo rapporto con il cibo, Irene riprende un relato lento e ponderato:
** “Amore-odio con il cibo. Se penso che ingrasso faccio fatica a mangiare…
Sono sempre stata molto più magra di ora… e adesso ho 10 chili in più (???).
E proprio non li riesco a togliere, me li sento tutti addosso e mi danno fastidio.
I dolci mi disgustano… mi fanno proprio schifo, ma… mi piacciono molto le lasagne e i tortellini…
Non digerisco la cipolla, anche se mi piace moltissimo, soprattutto in agrodolce § e poi l’aceto… lo berrei a litri… ma mi fa male alla pancia.
§ Bevo pochissimo… da sempre: mi dimentico di bere e me lo fanno notare sempre.
§ Mi piace tanto il caffè e ne bevo 3-4 al giorno. Ma mi agita molto di più il tè… e poi non mi piace e sento che mi dà troppa agitazione, mentre non sento nessun fastidio con il caffè.”.
Chiedo chiarimenti su questa agitazione:
* “Mio marito mi chiama agitation… mi dice che mi arrabbio per niente…
Mi arrabbio quando i miei figli urlano e non li sopporto… fanno delle urla che mi entrano nei timpani, io vorrei che andassero d’accordo… ma bisogna guardarli a vista… come si fa?”.
Dopo un’altra pausa le domando se pensa sia possibile fare qualcosa per questa agitazione e Irene riprende con la sua tachilalia:
** “Quando ho un po’ di tempo libero, dormo… se so che c’è mio marito che tiene i bimbi, ci riesco eccome: chiudo il mondo fuori…
Quando andavo a scuola, mettevo sempre la sveglia 5 minuti prima, così sapevo che potevo restare a letto un po’ di più…
E poi quando dormo, non sento neanche il campanello di casa…
Ma i miei figli li ho sempre sentiti!
Quando mi sento il nervoso, mi sento stringere qua in gola e ho imparato a ignorarlo…
§ È come se avessi un maglione alto che stringe… anche se non ho niente…
Adesso ho imparato a dominarlo, mentre all’inizio avevo paura di morire. Andai anche dallo psicologo, che mi spiegò che erano attacchi di panico.
§ Di notte mi sentivo qualcosa in gola che mi saliva su e poi… mi svegliavo che avevo difficoltà di deglutizione.
Ho sofferto molto di ansie e di attacchi di panico mentre ero in gravidanza… iniziò tutto dopo che presi uno spavento.
§ Adesso mi succede con il ciclo di avere questi disturbi… fino a che non si sono avviate per bene… mio marito dice che bevo poco ed è per questo che mi lamento sempre di avere la secchezza in gola… ma se bevo, sudo… e non mi piace sudare. A meno che non faccia sport…”.
Dopo una lunga pausa, le domando se può dirmi qualcosa di quello spavento. Riprende la raffica:
** “Morì un mio zio a cui ero molto affezionata e con cui vissi per anni della mia infanzia…
Morì che io ero lì con lui e mi venne una grande paura… mentre dormivo ho avvertito che lui mi comprimeva il cuscino addosso… ne uscii male.
(Intende che stava dormendo vicino allo zio, ma onestamente non mi è chiaro quanto sia una fantasia o un ricordo preciso. Preferisco non interromperla, ndr)
Ricordo che una volta mi sono svegliata con la sensazione che qualcuno mi comprimeva il cuscino sul viso… mi sono svegliata perché avevo quella presenza e quella sensazione viva, come se ce l’avessi di fianco a me… l’avevo visto…
Poi non l’ho mai sognato bene, mio zio: sempre male.
Io non ho accettato una morte così… lo misero in un ricovero prima che morisse.
Non l’ho mai accettato… avrei voluto prenderlo a casa con me…
§ Mi sentivo in colpa per non averlo seguito… non volevo vederlo lì… non l’ho mai accettato… lo prendevo a casa con me il fine settimana e non lo accetto tuttora… anche se sono passati 15 anni…”.
Detto questo, trattiene a stento le lacrime.
**** “QUANDO PARLO DI QUESTA COSA, NON MI SENTO SERENA.
Io non l’ho mai abbandonato… forse è stato il destino a fare questo e non l’ho perdonato perché mi ha fatto prendere uno spavento!
È STATA PROPRIO PAURA… quando successe, iniziai a correre… dentro mi sentivo esplodere… è sempre stato un uomo forte e poi d’un tratto è diventato per tutti UNA COSA INUTILE”.
Dopo una lunga pausa, le domando se possiamo parlare del suo rapporto con la morte:
*** “Io ho il terrore di morire e voglio sperare che ci sia una seconda vita.
Ma ho più paura del dolore… del male fisico… se ho qualcosa, io penso subito a un tumore…
Quando mi venne fuori la tiroide, mi uscì anche un’allergia proprio per la paura che provai…
Anche ora se qualcosa mi turba, mi viene l’allergia e mi viene prurito… (intende una forma di orticaria, ndr).
Se prendo paura mi agito e mi vengono fuori all’improvviso gli sfoghi e il prurito…
§ Sempre in parti diverse del corpo…”.
Detto questo, cambia subito discorso e riparte a mitraglietta:
*** “Molti anni fa fui operata di colecisti (in realtà si tratta di poco più di un anno prima, ndr) perché avevo i calcoli e non riuscivo ad andare in bagno… ho sofferto parecchio di colite, in seguito… come i dolori da parto…”.
La interrompo per domandare cosa ricordi del parto:
*** “Il parto?…
È stato uno stress: credevo di morire e poi con tutte quelle mani addosso e tutti i medici intorno… sembrava una sala operatoria, non una sala parto!…”.
A questo punto incrocia le braccia e le gambe, sposta lo sguardo dal muro al pavimento e comincia a controllare l’orologio. Decido di interrompere la consultazione, anche perché sento i bambini piangere in sala d’attesa.
Mi alzo per uscire dallo studio e le domando di svestirsi e accomodarsi sul lettino per l’esame obiettivo. Irene mi guarda come se avessi pronunciato un’eresia:
*** “Non ho mai sentito dire che un omeopata visiti i pazienti sul lettino. Non mi sembra proprio il caso…”.
Le rispondo che è una sua scelta, che rispetto ma non condivido. Decido comunque di uscire dallo studio sperando che cambi idea, al mio rientro, pochi minuti dopo, la ritrovo seduta come prima.
Alcuni suggerimenti da Suggesta:
MIND: TOUCHED: aversion of being (81) – MaMa
MIND: NOLIMENTAGERE (47) – MaMa
MIND: MEDICINE, drugs: averse to (18) – MaMa
DREAMS: many (280) – PhSR
DREAMS: adventurous (6) – Allen
GENERALITIES: SLEEP: amel.; during (14) – BoeCv
GENERALITIES: SLEEP: amel.; after (77) – BoeCv
HEAD: HEAD PAIN: LOCALIZATION: Forehead: extending: occiput, to (64) – PhSR
HEAD: HEAD PAIN: STUNNING, stupefying (133) – BoerO
HEAD; HEAD PAIN; general; coryza; with (101) SGT – Genitalia; Female; menses; irregular (125)
URINARY: BLADDER: MENSES, ailments before and during (15) – Boer
THROAT: TENSION (43) – PhSR
THROAT: SWALLOWING: difficult (238) – BoerO
GENITALIA: FEMALE: MENSES: MENORRHAGIA, profuse: protracted, and (109) – HaEM
GENITALIA: FEMALE: OBSTETRICS: ABORTION, miscarriage (164) – HaEM
MENS: SEVERE MOOD DISTURBANCE, insanity: delivery, parturition: after, puerperal (36) – BoeCv
GENERALITIES: FOOD and drinks: sweets: aversion (45) – BoCM
GENITALIA: FEMALE: MENSES: delayed in girls, first menses (73) – LiSa.
Nella mia esperienza, anche gli altri casi di Senecio che ho trattato con successo presentavano una cornice generale che li avvicina ad Arnica: un simile atteggiamento stoico, la negazione ostinata del loro disagio, il problema di doversi riconoscere come paziente. Di conseguenza il difficile rapporto con la medicina, i suoi rappresentanti, gli esami, i farmaci. Devo confessare serenamente che avrei avuto serie difficoltà a riconoscere e prescrivere Senecio nei miei primi casi, in assenza dei cosiddetti sintomi locali. In parte proprio per la particolare ritrosia nella relazione con il medico – e non posso escludermi da questa schiera – in parte perché Senecio non è uno di quei rimedi che si riconoscono facilmente in prima battuta.
Con l’esperienza ho imparato ad attribuire un valore diverso e dirimente alla particolare introspezione di Senecio, alla ricerca di una sua presenza più autorevole sul piano intellettuale e non solo di prestazione fisica, al suo comportamento così alternante, evidente persino nel corso di un’unica consultazione. Quest’ultimo aspetto mi sembra di specifico interesse, probabilmente è il responsabile della superficiale definizione di isteria che ritroviamo nel Repertorio: un termine davvero improprio e spesso usato a sproposito ogniqualvolta l’omeopata di turno si trovava di fronte a comportamenti e sintomi apparentemente incoerenti.
Senecio, come Arnica e i suoi simili, manifesta evidenti difficoltà con la sua genitorialità, ma è più comune incontrare ripetuti aborti seguiti da una sorta di decisione finale accondiscendente. Nei soggetti di sesso maschile incontriamo ripetuti rifiuti di diventare padre, ai quali il paziente finisce per soccombere per molteplici ragioni. Di conseguenza sono molto più comuni disagi e sofferenze che seguono l’esperienza di genitorialità, spesso la famiglia nucleare diventa un peso raccontato con evidenti difficoltà, persino a riconoscere la realtà dei comportamenti più che legittimi della prole.
Diversamente da Arnica, Senecio riporta più facilmente e in prima battuta il suo vissuto onirico, persino nel proving compaiono quei tanti sogni avventurosi e di conflitti che la maggioranza dei suoi simili tendono, anche inconsapevolmente, a censurare.
Le cefalee davvero intense e che tipicamente irradiano dalla fronte all’occipite sono un’altra caratteristica di Senecio.
Molto interessante una generale precocità di questo rimedio, una maturità anticipata, persino un aspetto più adulto dell’età anagrafica a fronte di una pubertà ritardata, non solo del menarca posticipato, come riporta anche il Repertorio, nel quale Senecio sembra declinato piuttosto al femminile, probabilmente a causa delle evidenti meno-metrorragie.
Nella mia casistica ho riscontato, inoltre, una comune sintomatologia che non è riportata in letteratura: le eruzioni urticarioidi concomitanti a emozioni intense, soprattutto di tipo pauroso, di cui ancora Senecio parla con esplicita minore difficoltà rispetto ad Arnica e altri similari.
TERAPIA
Suggerisco pertanto SENECIO AUREUS 1LM che Irene assume per 2 settimane per poi presentare uno dei suoi soliti episodi di cefalea. Dopo di che non riesco più a sentirla, tanto che penso abbia preferito interrompere la terapia.
SECONDA VISITA
Vengo invece contattato dopo circa 3 mesi per una copiosa metrorragia già in atto da diversi giorni. Consiglio di
ripetere il rimedio e l’emorragia migliora in poche ore. Ci rivediamo su sua richiesta dopo la risoluzione dell’episodio.
Trovo Irene piuttosto diversa: aumentata di peso, truccata, vestita con un bell’abito molto scollato. Questa volta il suo eloquio è vivace ma costante. Restano sempre le lunghe pause dopo le quali dice brevemente qualcosa.
Riporta spontaneamente:
! “Dopo un po’ che prendevo le gocce, non andavo più in bagno e smettendole, di mia iniziativa, ho ripreso ad andare bene…
Ma io mi sento meno stanca e non ho più gli occhi pesti e mi sento più energica”.
Domando se abbia notato altro:
!! “Ho meno sonno e non ho più così tanta voglia di dormire… Li ricordo di meno, i sogni… forse sarà per questo che dormo meglio”.
Dopo una lunga pausa aggiunge spontaneamente:
** “Mi è calato tantissimo il desiderio sessuale… non ne avrei mai voglia… sono una frana completa… e non farei mai l’amore.
Prima, se stavo senza avere rapporti, cominciavo a sognarmelo, adesso non mi succede più… neanche.
Lo scorso mese le mestruazioni mi sono durate due settimane… e dopo le gocce mi sono passate subito…
Ho avuto un rapporto e ho sentito male alla penetrazione.
È proprio che non ho il desiderio… non lo sogno neanche più…”.
Detto questo, Irene resta a lungo in silenzio.
Le domando che effetto le faccia quanto mi sta riportando:
** “[Mio marito] non mi dice niente, ma mi tratta da cani…
In compenso mi sento più tranquilla e anche i bimbi li tollero di più… prima mi sembrava che qualcuno mi soffocasse per l’agitazione che mi veniva… mi arrabbio molto meno con i bambini”.
Dopo un’altra pausa domando come sia andato il mal di testa:
!! “Il mal di testa mi è venuto solo una volta alla settimana e poi quando ho avuto quel flusso forte…
Mi sembra di digerire meglio e mi sento più in me stessa…
Ma proprio adesso ho mal di testa e, se non le spiace, preferirei andare a casa…”.
Ovviamente non posso che assecondarla.
TERZA VISITA
Le consiglio di ripetere il rimedio due volte alla settimana circa e ci rivediamo dopo 3 mesi:
!! “Da quando prendo regolarmente le gocce sto veramente bene: non mi sento più ansia e sono meno gonfia e… mi è tornata la voglia di vivere… mi sento bene e sono serena e mi è andato via il nodo in gola.
Sono andata SOLA al mare con i miei bimbi… in un altro momento avrei avuto paura, o forse avrebbero avuto loro paura.
§ Tutto mi avrebbe spaventato… § avrei avuto paura che mi potesse succedere qualcosa la notte o la paura di perderli in spiaggia.
Avevo sempre la paura di stare male e quello mi bloccava tanto…
Al mare ho anche notato che tollero meglio il caldo… mentre prima mi sembrava di soffocare… con questa temperatura di solito ero in panico… adesso è una cosa normale”.
Resta di nuovo in silenzio.
Le domando se abbia notato altro:
!! “Con l’intestino le cose vanno benissimo…”.
Dopo un’altra lunga pausa le domando se abbia notato qualcosa in merito al suo desiderio sessuale:
*** “E’ morta… non la sento più… prima della cura non mi succedeva.
È cambiato qualcosa da dopo la nascita dei bimbi… ad essere sincera. La volta scorsa le dissi che era una cosa recente, ma non è vero.
Anche se ci fosse il mio attore preferito… prima se stavo una settimana senza avere rapporti me lo sognavo la notte, ma prima prima…
§ Ho l’orgasmo… ma durante il rapporto non sento niente… ho sempre avuto un orgasmo clitorideo e ora ce l’ho ancora, ma all’interno non sento niente… a volte mi fa anche male… la sera scorsa ho messo la borsa del ghiaccio perché avevo delle contrazioni in fondo, come se fosse il ciclo…”.
Detto questo, cambia spontaneamente discorso:
!! “Dormo le ore che devo e non ho più così tanto sonno come prima.
§ Ho sognato che facevo un viaggio molto lungo e che alla fine arrivavo a destinazione in un posto che sentivo più mio.
Ma ci è voluto di tutto… dal treno al somaro… però sono arrivata in un buon posto… non mi chieda niente, perché non ricordo altro…”.
Cambia ancora spontaneamente discorso:
** “La sera ho la spalla indolenzita come se avessi portato dei pesi tutto il giorno… e poi mi passa e poi mi torna… è un indolenzimento che mi parte dal collo.
Sono anni che ho questo disturbo… non mi manca la forza, ma mi sento bloccata a fare certi movimenti e ci sono sere che mi arriva a fare male fino a giù, come se avessi tenuto dei pesi tutto il giorno.
§ Non gliene avevo mai parlato perché non mi va di nominare tutti i miei mali”.
Dopo una lunga pausa le domando come vada il rapporto con il cibo:
! “Sono più sgonfia… ma se mi metto sulla bilancia, non ho un etto in meno… I vestiti mi vanno più larghi, ma non peso di meno”.
Irene non vuole aggiungere altro e dopo un’altra pausa mi informo circa il rapporto con i bambini:
!! “Sono molto più tollerante con i miei figli… mi fa un po’ effetto dirlo, ma mi sento uno spirito materno che non ho mai avuto.
Prima forse ce l’avevo con mio marito e ora sto recuperandolo con i miei bambini. Mi faceva notare che facevo di tutto per lasciarli a casa e andare via sola con lui… ora è un po’ diverso, ma forse andrei via con un altro…”.
Sorride ma non vuole aggiungere altro.
Le domando se vuole aggiungere qualcosa:
** “Ho pensato di cambiare sigarette (???) perché ero arrivata al punto in cui non le sentivo più… al mattino, ho un senso di difficoltà a tirare il fiato… poi mi riprendo.
Le ho cambiate e con queste noto più fastidio perché le sento più forti.
Il mal di testa non ce l’ho proprio più… ma pensa che sia per la cura che mi ha dato?
Eh, quante cose che fa questa cura… pensavo che fosse perché avevo cambiato marca di sigaretta… e… a dire la verità non me ero nemmeno accorta.
Ma sono diversi mesi che il mal di testa non lo sento più…”.
Dopo un’altra lunga pausa, le dico che mi piacerebbe ritornare al discorso del rapporto con il cibo:
!! “Mangio molto meglio… ogni tanto ho l’impulso di mangiare continuamente e poi mi passa… avevo un mal di pancia terribile e non mi sono venute le mestruazioni… ma era come se mi venissero… quando dovevo avere il ciclo fumavo di più e mangiavo di più.
Ora mi dedico più attenzione e mangio pensando che è una cosa che mi fa bene.”.
Ancora un lungo silenzio che decido di interrompere con una domanda diretta in merito al pensiero dello zio:
!! “Prima quando parlavo di mio zio mi sentivo male e mi veniva il magone… adesso non mi succede più. La vedevo come una cosa che non era successa… adesso non mi dà più angoscia e ne posso parlare tranquillamente e mi sembra che sia successa una cosa naturale. Prima era come una cosa che non sarebbe dovuta succedere, ora non mi dà più panico.
Me lo sono sognato che andava su un cavallo a dondolo e poi su un asinello di quelli piccoli, come hanno in Egitto…”.
Dopo un’altra pausa le domando se sia mai stata in Egitto:
“Dell’Egitto mi piace solo l’idea che ci sono le mummie… così almeno si resta immortali dentro…
E dell’asino… posso dire che era piccolo e carino: non certo quello di un comandante o di un guerriero…
Ma di un uomo: buono e comprensivo. Come non è mio marito.”.
Le domando chiarimenti:
!! “Ho pensato di andare a fare una di quelle terapie di coppia.
Non abbiamo mai avuto una buona intesa sessuale. Io ho sempre dovuto pensare ad altri per eccitarmi davvero. Glielo ho detto e lui mi ha confessato che non gli interessa affatto… forse forse penso che quasi gli piacerebbe se ci vedessi qualcun altro quando lo facciamo.”.
Le chiedo se lei ci abbia mai pensato:
“Ho avuto una relazione con un altro uomo qualche mese fa e la cosa mi ha un po’ scombussolata. Ci devo pensare bene, perché quello di prima non era sesso e nemmeno amore.
Piano piano mi metterò in sesto. Non ho mai voglia di avere un rapporto che mi sa di poco. Sono molto diversa da prima…
Quando ce li ho, sono soddisfacenti adesso, ma le cose sono chiare con lui (intende l’amante). Mi sento un po’ male per questo.
Non ho più dolori e contrazioni dopo i rapporti.
A ogni rapporto avevo delle perdite… prima. Non glielo avevo detto.
Mi sembrava di avere preso delle botte dopo… ho la carne ammaccata se ci penso… mi sentivo indolenzita le membra, le braccia e il collo.”.
A questo racconto Irene non vuole aggiungere altro. Le domando come siano andate le ultime mestruazioni:
!! “Va troppo bene con le mestruazioni: da mesi mi vengono regolari e smettono regolari e mi tornano normalmente… non sento alcun dolore e sto benissimo, anche di umore e niente mal di testa.
Ho smesso la Levotiroxina del tutto e va benissimo. L’ho detto al mio medico che mi ha detto che mi tornerà (ipotiroidismo)…
Ma mi dicono che ho fatto un cambiamento incredibile in casa. Mi sento bene e ho più voglia di fare le cose e mi sento più forte…
È una cosa che mi sento dentro.
Mia madre dice che lei mi ha sconvolto la vita… faccio le cose che mi piace fare, prima rinunciavo di più, un po’ a tutto.
Forse perché mi sento bene o perché l’entusiasmo viene con la salute.
Se mio figlio aveva la tosse, prima mi veniva il panico, ora dico che gli passerà… ho un modo di vedere la vita diverso.
Poi sono dimagrita e (lei) non mi dice mai niente…
Ho un po’ la sensazione generale che la mia vita non sia più una lotta come prima e poi… mi sento che non devo correre più via e mi va di affrontare le cose.
Non sono andata a fare la terapia di coppia perché mio marito non ci è voluto venire…
Allora l’ho costretto a parlarne a lungo e sono molto soddisfatta.
Penso che lui verrà a trovarla.”.
CONCLUSIONI
Sto ancora seguendo sia Irene che l’ex-marito, da quella visita sono passati più di 20 anni. Senecio l’ha aiutata per più di 11, dopo i quali ho dovuto cambiare rimedio con l’arrivo di una menopausa precoce accompagnata da disturbi che non miglioravano.
Attualmente Irene vive sola e ha divorziato dopo che i figli hanno lasciato la casa per studiare e lavorare in un’altra città. Non riporto altro per suo esplicito volere.
BIBLIOGRAFIA
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3. “Ragwort”, DermNet, consultato il 19 giugno 2023,
5. “Ragwort”, Online Etymology Dictionary, consultato il 19 giugno 2023,
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