Quando i ladri voglion rubbare alcuno, mettono de quei fiori ne i cibi e glieli danno a mangiare, perciò che tutti coloro che ne mangiano, perdono il cervello e vengono in grandissime risa e liberalità, concedendo di propria volontà che ogni uno loro rubbi.
Charles de l’Écluse, meglio noto col nome latino Carolus Clusius (1526-1609), botanico, riguardo i potenti effetti dello Stramonio.
Passeggiando nella riserva dei Monti della Duchessa, nel reatino, ci imbattiamo in un grande distesa di piante dai bellissimi fiori bianchi. È lui, lo Stramonio, che si diffonde a dismisura. È lui, una delle “piante maledette” dalla Chiesa del Medioevo, insieme a Giusquiamo, Belladonna e Mandragora. È lui, la tolohua degli Aztechi, prezioso aiuto nei loro viaggi sciamanici.Ed io immagino che alcune inquietanti fanciulle vengano qua a farne incetta per poi correre più a nord, sui monti Sibillini, e gettarsi dal Pizzo del Diavolo, sicure di venir salvate.
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